Bambole reborn: cosa sono e a cosa servono

Diffusesi prima come un hobby e poi divenute una vera e propria forma d’arte, le bambole reborn si contraddistinguono da un aspetto particolarmente realistico e possono essere utilizzate per differenti finalità. Prosegui con la lettura per saperne di più !

Origini delle bambole reborn

L’origine delle bambole reborn (letteralmente, bambole “nate due volte”) è da collocare negli Stati Uniti tra la fine degli anni Ottanta e l’inizio degli anni Novanta. Il lavoro effettuato in un primo momento consisteva nel ristrutturare vecchie bambole, anche di poco valore e non proprio nuovissime; successivamente, questa tecnica è divenuta sempre più professionale e viene definita, appunto, reborning.
All’epoca si procedeva, infatti, a sostituire capelli, occhi e quant’altro della bambola originale e si eliminavano le colorazioni di fabbrica. Dopodiché, la bambola veniva ricostruita e decorata con le fattezze proprie di un bambino vero.

Inizialmente, le reborn dolls venivano scambiate per lo più nei mercatini; poi, con l’avvento di Internet, si è avuto un vero e proprio boom di interesse tra collezionisti e non solo.

Come vengono realizzate le bambole reborn

Il processo di reborning prevede l’utilizzo del vinile come materiale per la realizzazione delle bambole. Questa tecnica può partire da bambole già formate e che andranno disassemblate e lavorate (Reborning Process) oppure può realizzarsi su kit di arti e testa, formati in via preliminare da appositi scultori di bambole (Newborning Process).

In ogni caso, si procede prima al lavaggio delle parti per l’eliminazione completa di residui e impurità, per poi passare alla pitturazione e alla decorazione vera e propria della bambola. Dal momento che non si tratta di un giocattolo, in ragione delle sue finalità, per la realizzazione di una bambola reborn vengono utilizzati solo colori non tossici e materiali sicuri.

Utilizzi delle bambole reborn

Come appena accennato, le bambole reborn non possono essere considerate come dei giocattoli. A conferma di ciò, è il fatto che queste sono vietate ai minori di 14 anni. Ma allora a che servono le reborn dolls?

Gli usi di una bambola “rinata” sono molteplici. Queste sono utilizzate spesso sul set di opere teatrali o di film, in quelle scene che sarebbero pericolose per un bambino vero.
Sono considerate, inoltre, come oggetti di grande valore da collezionare e sono, poi, utilizzate nei corsi di preparazione al parto.

Tuttavia, le bambole svolgono un ruolo particolarmente importante in ambito terapeutico. Si definisce, infatti, Doll Therapy la pratica che permette di migliorare gli stati depressivi e ansiosi in persone malate o che hanno perso un figlio prematuramente, attraverso la “somministrazione” di una bambola realistica.
Dagli studi effettuati dalla psicologa Britt-Marie Egedius-Jakobsson è emerso che le bambole reborn sono in grado di dare un aiuto significativo nel trattamento di condizioni come l’Alzheimer, la demenza senile e i disturbi psichiatrici, grazie alla loro capacità di far emergere emozioni positive e sensazioni profonde nell’animo del paziente.