Ecocucina: ecco come azzerare gli sprechi

Ecocucina: ecco come azzerare gli sprechi

Anche in cucina, creatività e riduzione degli sprechi vanno di pari passo

 

SPENDING REVIEW IN CUCINA. L´ARTE DI ELIMINARE LO SPRECO

In tempi di magra, si sa, il segreto è non buttare via niente e ridurre al minimo lo spreco. Oggi la chiamano spending review, ma in realtà si tratta di una norma di buon senso che affonda le radici nella saggezza popolare tramandata da generazioni: i nostri nonni la conoscevano come il modo normale con cui trattavano le cose; oggi, assuefatti da anni di consumismo alla logica usa e getta, la crisi ci costringe a tornare sui nostri passi e a recuperare le buone abitudini di un tempo.
Se a questo si aggiunge che l´arte del riciclo, in ogni campo, ha assunto negli ultimi tempi una connotazione decisamente trendy, ecco che il gioco è fatto. Anche in cucina, creatività e riduzione degli sprechi vanno di pari passo. Nasce così l´Ecocucina.

Ecocucina: ecco come azzerare gli sprechi

TESTE DI PESCE O INSALATA APPASSITA? NIENTE PAURA, TUTTO FA BRODO.

Lo sapevate che la buccia di patata o le foglie delle carote contengono più sostanze nutritive delle patate e delle carote stesse? E che possono essere la base per gustose ricette? Di questi e di tanti altri esempi è disseminato il nuovo libro di Andrea Segrè, ordinario di Scienze e Tecnologie agroalimentari all´Università di Bologna e ideatore nonché direttore di Last Minute Market, un gruppo di ricerca formatosi nel 1998 nell´ambito dell´Istituto stesso e poi costituitosi in società con l´obiettivo di sviluppare progetti di recupero dei beni agroalimentari invenduti o non più vendibili per destinarli a fini ti tipo caritativo.
Una vera e propria task-force anti-spreco. Ebbene, il volume di Segrè dall´eloquente titolo “Cucinare senza sprechi” (Casa Editrice Ponte alle Grazie, prezzo di copertina 14 euro) è un vero e proprio esempio di cucina creativa, con ricette originali e spesso sorprendenti in grado di utilizzare parti di alimenti normalmente scartati come bucce di melone, foglie e gambi vari, insalata appassita, latte cagliato, teste di pesce che possono diventare inattese leccornie, seguendo, non senza una buona dosa di coraggio, i sapienti e spesso bizzarri consigli dell´autore.
Persino quello che non può più essere veramente commestibile, trova nel libro una sua “seconda vita”, come lo yogurt scaduto utile per lucidare l´ottone o le parti esterne delle bucce delle cipolle utilizzabili per colorare le uova sode. La filosofia del libro è tutto sommato semplice e si basa su due principi: il primo è che ogni cosa buttata e non utilizzata è uno spreco di risorse e di denaro, il secondo è che limitando gli sprechi non solo ci guadagniamo noi, ma inoltre trattiamo meglio il mondo.

Ecocucina: ecco come azzerare gli sprechi

ECOCUCINA: MENO SPRECHI PIU´ AMBIENTE

Se i consigli di Segrè e gli ingredienti dei suoi piatti vi sembrano un po´ originali, forse un dato vi farà ricredere. Si stima che mediamente in famiglia circa il 25% di ciò che si acquista di commestibile, venga sprecato, con diverse incidenze del dato sui diversi tipi di cibi. Se pensate a cosa spendete mensilmente per fare la spesa, il dato del risparmio possibile diventa impressionante: un quarto di ciò che compriamo finisce inutilizzato. Notevole. Come notevole è il fatto che il libro si inserisca in un filone di studio già conosciuto da tempo con ricettari sugli avanzi che si possono trovare fin dai primi anni del secolo.
Quello che l´opulenza degli anni ´80 e ´90 ci aveva un po´ fatto dimenticare , è tornato prepotentemente alla ribalta oggi, grazie ovviamente alla crisi ma anche all´attenzione molto più sviluppata all´ambiente e a tutto ciò che può limitarne lo sfruttamento o impedirne la deturpazione.
Eccoci dunque alla frontiera dell´ecocucina, la cui indiscussa paladina è la cuoca-blogger Lisa Casali, dove la filosofia della semplice riduzione dello spreco  evolve per valutare a tutto tondo l´impatto ambientale della preparazione dei piatti, comprese le emissioni inquinanti, i rifiuti prodotti ed il consumo di risorse, e sconfinando anche nell´attenzione alla diminuzione del packaging, al privilegio di autoproduzioni, ad esempio ortofrutticole, o alla predilezione per la “filiera corta”, quella dei prodotti il più possibile locali e che limitano la necessità di trasporti e spostamenti.
Insomma, sprecare meno e comprare in maniera intelligente fa bene sotto tutti gli aspetti: alla salute, al portafoglio e all´ambiente che ci circonda. Perché non provarci?