Gravi-Danza ovvero danzare l´attesa

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Gravi-Danza: un corso pre-parto esperienziale

L’attesa è un evento di forte impatto fisico, è un evento “corporeo” che comporta profondi e importanti mutamenti nell’organismo femminile, che accoglie,  fa crescere e  protegge il nascituro. Nei nove mesi che la separano dal parto, la donna assiste a una rilevante evoluzione della forma corporea; le modifiche,  inizialmente non visibili, diventano sempre più importanti, tanto da stravolgere la percezione della propria immagine corporea. Questi mutamenti richiedono alla gravida un delicato e profondo lavoro mentale. Le rapide modificazioni corporee comportano infatti una rielaborazione interna della propria immagine, una sorta di assestamento e di integrazione su ciò che accade, per ristrutturare la propria identità. I cambiamenti che si verificano nel vissuto corporeo determinano, infatti, una rivisitazione del senso di identità della donna, a partire proprio dalla nuova esperienza corporea e percettiva, innescata dal concepimento. Sentirsi “ a proprio agio” nel proprio corpo comporta equilibrio emotivo e stabilità e, se c’è una solida immagine e percezione corporea, le difficoltà che si incontrano lungo i nove mesi vengono ampiamente superate e la fase di adattamento alla nuova immagine di sé avviene senza difficoltà. La danza libera aiuta e sostiene questa fase, poiché ascolti musicali scelti stimolano e provocano il movimento; danze, dondolamenti, passi cadenzati, dolci rotazioni del bacino invitano la donna a prender contatto con le sensazioni interne e con un sé corporeo in rapido cambiamento. Le danze libere e in generale le attività corporeo-musicali mirano a sostenere il lavoro mentale e a saldare la frattura tra corpo e mente, procurando alla gravida una piacevole soddisfazione, che incide positivamente sul tono umorale e sulla percezione di sé. Il corpo che si muove promuove il protagonismo della donna, che recupera ed attiva risorse personali creative, espressive e istintive, utili anche per gestire il dolore in travaglio e affrontare il parto attivo. Il corpo che danza ritrova spontaneità, piacere di lasciarsi andare, facilitando l’integrazione delle rotondità, anche generose e abbondanti, incoraggiando così l’accettazione dei rapidi cambiamenti corporei. Il corpo che si libera, grazie al  movimento, allontana la paura di muoversi, migliora la percezione della propria immagine e favorisce la consapevolezza e l’ascolto  del proprio corpo, indispensabile per il parto e l’iniziale vita col bambino.  Grazie al movimento come espressione di sé, ricerca di equilibrio, fonte di benessere, la futura mamma prende confidenza con il proprio corpo in trasformazione, impara a percepirlo nelle diverse parti, lo distende e ne sperimenta le varie posizioni nello spazio. Le danze proposte hanno anche lo scopo di migliorare la circolazione degli arti inferiori, di aumentare la tonicità corporea, di attivare nella gestante il movimento rotatorio dei fianchi nonché di massaggiare e coccolare il piccolo in grembo. Durante gli incontri proposti alle gestanti dalle ostetriche della Fondazione Merati, verrà sperimentata la mobilizzazione del bacino: ondeggiamenti, cerchio, bilancino, ondeggiamento ritmico,  vibrazione, in ginocchio con movimenti ondulatori del bacino, posizione asimmetrica, posizione accovacciata con ondeggiamento, a carponi con movimenti del bacino. Le donne raccontano che questo lavoro corporeo è servito per: imparare ad ascoltare il corpo e cogliere ed assecondarne i bisogni, acquisire consapevolezza della propria corporeità, maturare una maggiore sicurezza sulle proprie capacità, affrontare da protagonista il momento del parto, imparare a ricercare diverse possibilità di movimento durante il travaglio/parto, fare del movimento uno strumento per alleviare dolore e facilitare il parto.  La danza in gravidanza serve perché: il radicamento alla terra migliora l’immagine di sé e la percezione corporea, allontana la paura di effettuare movimenti, favorisce la consapevolezza del proprio corpo. I movimenti ripetitivi e ritmici hanno effetto calmante e aumentano inoltre  le endorfine. Aumenta la flessibilità e la tonicità, migliora la circolazione e la respirazione, aumenta il livello di energia, previene e rilassa i dolori scheletrici e muscolari, permette di raggiungere un  buon rilassamento, migliora il sonno. Sviluppa, infine, risorse per gestire le sensazioni ed il dolore in travaglio e facilita le posizioni che si potrebbero adottare durante il travaglio. Redatto grazie al contributo dell´Associazione Ostetriche Felicita Merati