Il bambino a 3 mesi

Il bambino a 3 mesi

Non più neonato, a tre mesi la vita di un bambino inizia a essere scandita da orari e abitudini regolari

TRE MESI: TANTE ASPETTATIVE

I tre mesi sono una tappa fondamentale nello sviluppo del bambino, che non può più essere considerato un neonato e inizia ad interagire con l´ambiente e le persone che lo circondano. Molti genitori attendono questo ´traguardo´ nella speranza che il piccolo inizi a distanziare le poppate, impegnandoli meno dal punto di vista dell´alimentazione. Altri genitori sperano che i tre mesi segnino la fine di alcuni disturbi, quali le coliche gassose o il reflusso che si dovrebbero risolvere, o quantomeno attenuare, intorno a questa età. Non sempre purtroppo queste speranze trovano conferme, il bambino a 3 mesi spesso si sveglia ancora la notte per mangiare, anche se nella maggior parte dei casi si assiste ad una regolarizzazione degli orari dei pasti, e alcuni piccoli soffrono di coliche e reflusso anche dopo quest´età.

Il bambino a 3 mesi

CRESCITA PONDERALE E SVILUPPO MOTORIO

Il fatto che il bambino prenda peso è uno dei fattori che occorre monitorare per desumerne il benessere, perciò questo è un argomento cui i neo genitori sono abbastanza sensibili. Il bambino a tre mesi dovrebbe cominciare a crescere un po´ meno, passando ai 150-130g/settimana dai 150-200 presi in precedenza. Ovviamente queste misure sono solo indicative e solo un medico può definire se il bimbo stia o meno crescendo bene. Si può dire però che, in presenza di un bambino che mangia poco o che non aumenta di peso, può essere utile sentire il proprio pediatra.
Per quanto riguarda lo sviluppo motorio a tre mesi il piccolo sostiene abbastanza saldamente il collo, scalcia, e se messo pancia in giù solleva il capo tentando di alzarsi contemporaneamente sugli avambracci. La posizione prona, oltre a piacere al bambino, è consigliata perché lo aiuta ad ´allenarsi´ per il gattonamento, mentre, lo ricordiamo, non è adatta al sonno almeno fino a 3 mesi.
Un´altra abilità che viene acquisita intorno ai tre mesi è quella di iniziare a muovere le manine, prima serrate a pugno, che vengono aperte/chiuse, portate alla bocca e succhiate. Il bambino inizia inoltre a muoversi in maniera più fluida.
La vista del piccolo al terzo mese di vita migliora ulteriormente; segue gli oggetti con gli occhi, che in questo periodo acquisiscono la caratteristica della convergenza, cioè quando si avvicina loro un oggetto tendono a ruotare verso l´interno. 
E´ molto importante in questa fase tentare di stimolare il bambino senza forzarlo a fare cose che ancora spontaneamente non fa, lasciare che sia lui a sperimentare fino a che punto si può spingere; in particolare bisogna evitare di farlo stare forzatamente seduto quando ancora la sua muscolatura non lo sostiene adeguatamente.

Il bambino a 3 mesi

INTERAZIONE CON L´AMBIENTE

Il bambino a tre mesi ha già padronanza dei muscoli del collo, riesce quindi a ruotarlo per guardare ciò che gli interessa, vede le diverse componenti dei volti, soprattutto la bocca che, se sorridente, scatena la medesima reazione nel piccolo. E´ il cosiddetto sorriso sociale, che assieme al pianto e alla lallazione, cioè i primi vocalizzi emessi dal bimbo, costituiscono i mezzi di comunicazione attraverso cui il piccolo interagisce con gli adulti ed in particolare con chi si prende cura di lui.
I primi sorrisi del bimbo alla vista dei genitori non solo sono fonte di grandissima soddisfazione per questi ultimi ma ne rafforzano la fiducia nel legame che si sta creando con il loro piccolo. Intorno ai tre mesi i vocalizzi di cui si diceva dovrebbero aumentare e andare a sostituire in qualche modo il pianto come modalità espressiva, più o meno in questo periodo il genitore inizia a comprendere, anche attraverso la decodifica dei diversi tipi di pianto, perché piange il proprio piccolo: se per fame, per dolore o per stanchezza.

Utile a stimolare lo sviluppo sensoriale e rafforzare la relazione con il bambino è la partecipazione a corsi di massaggio infantile, ve ne sono moltissimi organizzati da A.S.L e Consultori, tenuti da insegnanti certificate dall´ AIMI (Associazione Italiana Massaggio Infantile); si tratta di un massaggio non terapeutico ma ´di coccole´ che serve a far sentire al piccolo le diverse parti del proprio corpo, dandogli sollievo da situazioni stressanti e favorendone il benessere e lo sviluppo sensoriale. Inoltre rafforza il legame con la mamma o il papà che effettuano il massaggio che per tutto il tempo mantengono il contatto visivo con il piccolo, parlandogli e coccolandolo.