Parto cesareo in aumento

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Necessario in alcuni casi ma non sempre, il parto cesareo in Italia è in aumento secondo l´Istat

Perché in Italia si verificano tanti parti cesarei
Naturalmente ci sono situazioni in cui è necessario intervenire con un taglio cesareo come i gravi disturbi che possono verificarsi durante la gravidanza, la gestosi o l’ipertensione per tutto il periodo della gestazione.
Ma a parte queste patologie piuttosto serie, secondo l’Istat, l’elevato numero di cesarei si manifesta nelle strutture private dove si sfiora quasi il 60% di cesarei ed è un numero nettamente superiore alle percentuali europee.
Secondo un campione di donne intervistate, molte di loro preferirebbero partorire in maniera del tutto spontanea ed alcune di loro proprio per prevenire la possibilità del taglio, partecipano attivamente a corsi prenatali che rappresentano un valido supporto.
Sempre tenendo conto delle statistiche, chi frequenta i corso pre-parto, è meno soggetta al parto cesareo forse perchè viene fornita molta più informazione del dovuto.
Cosa comporta per il nascituro il parto cesareo
Pare che i bambini che nascono con la formula del cesareo, siano soggetti almeno nei primi due anni di vita, a continue allergie.
Quest’allarme è stato dato dall´Henry Ford Hospital secondo cui cinque bambini su 10, soffrono di fastidiose allergie se non nati con il parto spontaneo.
Sono stati monitorati infatti, 1258 neonati nati tra il 2003 ed il 2007 che sono stati presi in visione da importanti specialisti, durante i primi due anni di vita.
Sembrerebbe proprio che questi bambini, siano predisposti all’allergia verso il pelo degli animali domestici o ad alcuni tipi di farmaci che la mamma ha assunto durante la gravidanza.
Per questo fattore, sembra essere determinante, il mancato passaggio del neonato attraverso il canale del parto che quindi, non è stato esposto ai batteri della madre che lo avrebbe reso immune da queste patologie.
Cosa sapere prima di affrontare un parto cesareo
Per prima cosa la mamma deve essere informata sui rischi che questo tipo di parto comporta, essendo a tutti gli effetti un’operazione.
Come tutti gli interventi, non deve essere utilizzato per comodità del ginecologo o della paziente stessa sia perché esistono rischi materni che fetali e sia per il decorso post-operatorio che porta una serie di conseguenze.
Innanzitutto, la montata lattea avviene con molto ritardo per cui molte volte, è necessario aggiungere del latte artificiale per placare i morsi della fame del neonato.
Bisogna anche valutare che la permanenza in ospedale è più lunga rispetto al parto spontaneo.
E’ assolutamente infondata la paura di alcune donne di affrontare un parto naturale perché pensano che sia doloroso ed hanno timore di affrontare sia il travaglio che il momento dell’espulsione.
E´ una fobia insensata, la Tocofobia, che porta la paura ad avere il sopravvento ecco il motivo per cui vogliono ricorrere al parto cesareo anche senza un effettivo motivo.
In tal caso, è compito del ginecologo rassicurare la paziente e se necessario, affidarla al supporto di un collega psicologo per un´adeguata terapia.
Quando è invece opportuno scegliere un cesareo
Bisogna valutare attentamente col proprio ginecologo, quando è opportuno optare per un taglio cesareo.
Abbiamo visto che ci sono situazioni in cui bisogna intervenire per l’incolumità della madre e del bambino come malattie importanti ma anche se il piccolo dovesse nmostrarsi in posizione podalica o se c’è una grossa sproporzione tra il bacino della madre troppo stretto e le spalle del nascituro.
Sarebbe comunque opportuno, dare le dovute spiegazioni mediche alla madre prima di effettuare questo intervento dato che molto spesso, esiste una propaganda disfattista nei confronti di un parto naturale e anche se è doloroso dirlo, molti ginecologi amplificano i timori di una donna in stato di gravidanza e le offrono versioni per nulla scientifiche.
Attualmente bisogna risanare quel clima di fiducia che sta venendo a mancare tra lo specialista e le donne che devono affrontare un parto.
Bisogna anche dire però, che dietro una percentuale così alta di tagli cesarei, c’è quasi sempre un certo grado di difesa legale da parte dei medici che troppo spesso di fronte al timore che qualcosa non possa andare per il verso giusto, scelgono la via più comoda al fine di evitare eventuali denunce.
Un elemento importante e quanto mai basilare, è come sempre l’informazione e la comunicazione con le future madri che devono comprendere che laddove sussiste la possibilità, è sempre meglio partorire naturalmente piuttosto che subire un’operazione chirurgica.
Nel nostro paese, il fenomeno del parto cesareo non è affatto omogeneo ma la prevalenza giunge per lo più dal sud della nostra penisola dove si raggiungono picchi altissimi in Campania ed in Calabria.
Ad aggravare la situazione, giunge anche il monito dell’Organizzazione mondiale della Sanità pubblica secondo la quale, la percentuale dei cesarei non dovrebbe superare il 15 %.
L’augurio è che con una dovuta e mirata informazione, le future madri siano indotte a non praticare con estrema facilità questo tipo di parto.

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