Shire Italia tra le migliori aziende dove lavorare
Si è giunti alla decima edizione della Best Workplaces del Great Place to Work. Credibilità, rispetto, equità, orgoglio e cameratismo: sono queste le dimensioni fondamentali valutate per stilare la classifica delle aziende, che offrono il migliore ambiente di lavoro.
La graduatoria è originata in gran parte dal giudizio che i lavoratori assegnano alla loro azienda attraverso la compilazione di un questionario, con le loro opinioni sul clima aziendale, l’efficacia della gestione delle risorse umane, la motivazione e il coinvolgimento.
Un ottimo risultato nella classifica 2011 è stato raggiunto da Shire Italia, che si è classificata al 18°posto, seconda tra le aziende farmaceutiche.
Shire, nella realtà del settore, risulta tra quelle a più rapido tasso di crescita al mondo, e ha tra i suoi valori portanti l’attenzione constante verso le proprie risorse.
“L´ottimo posizionamento dell’Azienda all’interno della classifica Great Place to Work ” – dichiarano Giacomo Baruchello e Francesco Scopesi, Amministratore delegato rispettivamente di Shire Italia ISP e HGT – “rappresenta il raggiungimento di un nuovo successo ottenuto grazie alla collaborazione e all’unione di tutto il team di lavoro”. “In Shire Italia, infatti” – continuano Baruchello e Scopesi – “ viviamo gli obiettivi lavorativi con entusiasmo ed ognuno di noi è parte integrante del risultato finale”. “Il nostro impegno” – concludono i due amministratori delegati – “è creare un ambiente di lavoro dinamico e stimolante, coinvolgendo le risorse dotate di talento e premiando i meriti, attraverso il riconoscimento dei singoli contribuiti.”
L’attività di Shire Italia è incentrata su vari ambiti terapeutici quali le patologie del sistema nervoso centrale, gastrointestinali, renali, ematologiche e le malattie rare.
L’azienda si impegna a sviluppare farmaci efficaci e di elevata qualità, in grado di migliorare le condizioni di salute e la qualità di vita. Il suo impegno è guidato dalle necessità di tutti coloro che fanno affidamento sulle capacità dell’azienda: i pazienti, i loro familiari, il personale che presta le cure, i medici e gli specialisti, i dipendenti e la comunità in cui opera e vive l’azienda.