Televisione e bambini: allarme contro l´influenza da spot

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Televisione e bambini, la Federazione Italiana dei Pediatri lancia l´allarme sull´influenza degli spot nell´età della crescita

“Spot Generation”: questa è la definizione, ormai generalmente condivisa, che la psicologia e pedagogia associano alle ultime generazioni di ragazzi che crescono concependo la televisione come un quotidiano compagno di giochi.

 

E´ infatti assolutamente non discutibile che l´insieme di sollecitazioni ed informazioni generate dai mass-media in generale e dalla televisione in particolare esercitino una grande influenza nell´età evolutiva, trovando soggetti estremamente ricettivi, sempre alla ricerca come sono di nuove conoscenze in grado di saziare la loro sete di sapere e completare il percorso della conoscenza della realtà.

 

Per questo la televisione ha una enorme “presa” sui suoi piccoli spettatori. E per questo occorre mantenere alta la guardia sui messaggi che attraverso questo mezzo potente e controverso possono arrivare loro.

 

Televisione e bambini: allarme contro l´influenza da spot

 

I BAMBINI, LA TELEVISIONE E LA PUBBLICITA´

 

 

Se tutti i messaggi della televisione colpiscono i bambini in modo particolare, fra questi quelli più invasivi e se vogliamo più “pericolosi” sono quelli della pubblicità. Lo “spot”, nato per essere persuasivo, lo è ancora più efficacemente nei più piccoli, veri ricettacoli di influenze e di notizie. Non è un mistero il fatto che i bambini amino la pubblicità, il glorioso Carosello era in questo senso antesignano e aveva già evidenziato questo legame, ne ricordano facilmente contenuti e jingles e ne siano senza ombra di dubbio condizionati.

 

Purtroppo, molto spesso, tale condizionamento non è limitato al semplice “desiderio” dell´oggetto pubblicizzato, sarà capitato certamente anche a voi di sentire i propri figli chiedere un giocattolo visto in uno spot televisivo, ma si concretizza anche nell´assimilazione di “categorie mentali” che il ragazzo, in qualche modo, si porterà dietro per il futuro.

 

Queste possono essere relative a comportamenti, rappresentazioni della realtà distorte, unilaterali o fuorvianti, giudizi stereotipati che comunque il bambino, se anche non li assume come certamente veri, finiscono per condizionarne la “lettura” della realtà e, da ultimo, il loro comportamento.

 

Televisione e bambini: allarme contro l´influenza da spot

 

L´ALLARME LANCIATO DALLA FEDERAZIONE DEI MEDICI PEDIATRI

 

Quello del rapporto fra bambini e televisione è un tema assai dibattuto e al centro dell´attenzione degli studiosi. A partire da quanto prima esposto, è del tutto evidente che quanto più il messaggio che viene passato ai ragazzi è di per se stesso “fuorviante”, tanto più sarà il pericoloso per chi sta formando la propria coscienza e la propria cultura.

 

Apice di tale tipologia di messaggi è l´uso più o meno esplicito di riferimenti sessuali che sempre più spesso sono utilizzati a fini pubblicitari, sia “velati” sia, specialmente su canali satellitari e del digitale terrestre sempre più numerosi e per questo sempre meno controllabili, assolutamente espliciti, senza una apparente limitazione di orari e fasce protette. E´ questo il grido di allarme lanciato dalla FIMP, la Federazione Italiana dei Medici Pediatri, attraverso un comunicato stampa diramato lo scorso 30 novembre. E´ chiaro che l´accesso sempre più autonomo che bambini e ragazzi hanno dei mezzi televisivi in genere, compresi quelli via web, rende questa problematica assai attuale ed importante.

 

 

Oltre a denunciare la situazione presso il Garante per l´Infanzia in modo da indurre un intervento legislativo che possa limitare il problema, la FIMP, certa della necessità in questo campo della collaborazione fra medici, educatori e famiglie, promuove una campagna di sensibilizzazione presso le scuole, le associazioni e gli ambulatori per promuovere una corretta educazione sanitaria che comprenda anche la componente sessuale, in modo che questa non sia “indotta” da modelli incontrollati, sbagliati e fuorvianti.