Bambini in movimento. Un nuovo testo sulla psicomotricità

Bambini in movimento. Un nuovo testo sulla psicomotricità

120 giochi e percorsi di psicomotricità per farli apprendere in modo più efficace

Ogni movimento non è mai fine a se stesso, ma si carica di un’esperienza emotiva esaltante che il bambino interiorizza e registra nella sua memoria corporea. Per questa ragione il gioco è per lui il mezzo più efficace per apprendere, poiché soddisfa il suo bisogno di espressione e di relazione spontanea con gli altri. Giocare per crescere. Giocare per conoscersi. Giocare per apprendere. Questo l’idea alla base di Bambini in movimento. 120 giochi e percorsi di psicomotricità scritto da Giovanna Paesani e pubblicato dalle edizioni la meridiana nella collana partenze (pp. 148, Euro 16,00).
Il libro è un manuale di facile consultazione, rivolto agli insegnanti della scuola dell’infanzia e primaria, agli insegnanti di educazione fisica, ad animatori ed educatori che operano in palestra o in altri contesti con bambini dai 3 agli 8 anni, come pure a chi lavora sul piano terapeutico con soggetti con difficoltà o ritardi psicomotori. L’intento è quello di avviare – o integrare laddove già presenti – percorsi di psicomotricità che aiutino il bambino a conoscere sempre meglio il proprio corpo, a muoversi con disinvoltura nello spazio circostante e quindi a soddisfare le sue esigenze motorie e relazionali.

Bambini in movimento. Un nuovo testo sulla psicomotricità

Bambini in movimento è costituito 120 giochi ed esercizi motori nati dall’esperienza diretta dell’autrice Giovanna Paesani – laureata in Scienze motorie e insegnante di psicomotricità e ginnastica preparatoria ai bambini dai 3 ai 6 anni. Le attività sono suddivise in quattro aree distinte in base all’obiettivo generale: “Giochi di percezione”, “Giochi nello spazio”, “Giochi di equilibrio” e infine “Percorsi psicomotori”. Ciascuna area si compone di 30 esercizi e per ognuno è indicato il grado di difficoltà, il materiale occorrente (sempre di facile reperibilità), il tempo stimato per lo svolgimento e l’obiettivo specifico. Le quattro aree non sono da realizzarsi necessariamente in maniera consecutiva, ma l’area dei “Giochi di percezione” è consigliabile soprattutto per i bambini dai 3 ai 5 anni che devono consolidare il proprio schema corporeo, mentre i “Percorsi psicomotori” sono più adatti a chi ha già acquisito le conoscenze corporee. I giochi, inoltre, possono essere riproposti nel tempo per aumentarne gradualmente la difficoltà e contemporaneamente rafforzare le abilità motorie.
La capacità di adattamento dell’insegnante è il pizzico in più che rende efficace i giochi: se saprà osservare e ascoltare i bambini, ne capterà le reali esigenze rielaborando in corso d’opera i giochi proposti. Dal gioco “Caldo-freddo” alla “Camminata al buio”, dal “Cerchio pericolante” al “Percorso salterino”: una ricca gamma di esercizi da fare in uno spazio attrezzato, in un cortile o anche con la musica. Giochi giusti per ciascun gruppo di bambini, perché «il livello motorio raggiunto può fare la differenza e rendere un gioco troppo difficile o troppo noioso oppure semplicemente divertente». E, allo stesso tempo, può aiutarli a crescere.