Farmaci equivalenti: l´ok dei medici pediatri

Nessuna preclusione circa l´utilizzo dei farmaci equivalenti sui bambini

 

VIA LIBERA SULL´UTILIZZO DEI FARMACI GENERICI IN PEDIATRIA

 

 

“Verso i farmaci equivalenti non c´è alcuna preclusione, anzi pensiamo che possano essere ritenuti una risorsa”. Giuseppe Mele, presidente della Federazione Italiana Medici Pediatri (FIMP) lo ha confermato durante il dibattito tenutosi a Genova a fine settembre in occasione del VI Congresso.

“Certamente» ha aggiunto «non risultano essersi verificati problemi nell´utilizzo di queste molecole. Abbiamo anche istituito da diverso tempo una scuola che ha nella sua offerta corsi di formazione in merito alla bioequivalenza rispetto ai valori ematici. Anche per questo motivo siamo consapevoli che un farmaco generico abbia le medesime caratteristiche di un farmaco “di marca” e che sia appropriato l´uso del farmaco equivalente anche in pediatria”.

 

Farmaci equivalenti: l´ok dei medici pediatri

 

 

USO DEGLI ECCIPIENTI

 

 

In merito alle obiezioni non di rado mosse nei confronti degli eccipienti? “È un elemento da tenere in considerazione sia per il “branded” che per il farmaco equivalente” risponde Mele.

“Comunque noi vogliamo che i farmaci abbiano la stessa composizione da un punto di vista farmacologico, in quanto l´aderenza alla prescrizione per un bambino è diversa rispetto ad una persona adulta: pertanto ci si attende che coloro che producono un farmaco bioequivalente diano garanzia della produzione, cioè che sia controllato e garantito all´origine, e offrano un farmaco con le medesime formulazioni dei farmaci griffati. Il bambino, infatti, non è un adulto in miniatura e deve poter disporre necessariamente di un farmaco con le medesime formulazioni che caratterizzano il farmaco griffato”.