Il Tic nervoso nei bambini: come affrontarlo

Il Tic nervoso nei bambini: come affrontarlo

Tipologie, sintomi e rimedi per risolvere questo disturbo che colpisce molti bambini senza farsi prendere dal panico

 

IL TIC NERVOSO NEI BAMBINI: TIPOLOGIE, SINTOMI E RIMEDI

 

 

Il “tic nervoso” è una precisa patologia neuro-psichiatrica che si evidenzia senza alcun apparente elemento di causa-effetto e che consiste in attività involontarie del corpo normalmente ripetute meccanicamente sempre allo stesso modo, senza uno scopo apprezzabile e tendenzialmente del tutto involontarie.
Fra le varie tipologie di tic, quello permanente o “distonico” è tipicamente degli adulti, ha sempre un carattere fisiologico e può passare da lievissime a gravi conseguenze; quello “transitorio” invece, è un disturbo legato strettamente alla crescita e quindi esclusivamente riscontrabile nei bambini.

Il Tic nervoso nei bambini: come affrontarlo

DISTURBI “MOTORI” E DISTURBI “VOCALI”

Il manifestarsi, spesso improvviso, del tic nervoso nei bambini, porta sempre una certa inquietudine nei genitori anche perché la scienza medica non è riuscita ad isolare cause precise per il fenomeno, se non una connessione al fatto che esso aumenta in presenza di condizioni di ansia o stress, cosa che non contribuisce certo a tranquillizzare chi vede i propri figli colpiti da un disturbo cui non riescono ad attribuire un motivo concreto.
Le tipologie di tic sono molteplici: si va da quelli “motori” che comprendono smorfie e mosse involontarie di viso, collo, spalle o arti, ma anche movimenti simili a balzelli; a quelli “vocali” come tosse, raschiamenti e singhiozzi. In alcuni casi più complessi il disturbo può arrivare all´uso ricorrente di frasi, alla ripetizione dei suoni esterni appena percepiti o addirittura alla pronuncia involontaria di parolacce.
Il manifestarsi del tic nervoso nei bambini ha una incidenza piuttosto rilevante, se è vero che almeno un quinto di essi incappa, in diversi momenti dello sviluppo, in episodi più o meno prolungati di tic. E´ però opinione comune nei medici che nella maggior parte dei casi, tali disturbi siano assolutamente transitori e che regrediscano in maniera del tutto autonoma nel giro di pochi mesi.
Solo un caso su cento è invece più grave, o per la presenza contemporanea di diverse manifestazioni vocali e motorie, la cosiddetta Sindrome di  Tourette, dal nome del neurologo francese che per primo ne approfondì lo studio nell´800, o per la persistenza assai prolungata del fenomeno, in genere oltre l´anno. In tal caso è certamente necessario il coinvolgimento di un neuropsichiatra infantile e l´uso di specifici medicinali che agiscono sui neurotrasmettitori dell´apparato nervoso, combinati naturalmente con un adeguato  supporto psicologico.

Il Tic nervoso nei bambini: come affrontarlo

COME COMPORTARSI? EQUILIBRIO E BUON SENSO

Nei casi comuni, è comunque indubbio che l´aiuto dei genitori ai figli nel superare questa loro difficoltà, sia molto importante. Ecco perché è comunque opportuno seguire qualche semplice ma utilissima regola.
Partendo dal presupposto che il tic nervoso è un modo che il bambino o il ragazzo ha di comunicare un proprio disagio, un proprio stato di tensione o di ansia, è assolutamente necessario adottare tutti i comportamenti che favoriscano il superamento di tale inquietudine, rendendo il clima in casa il più possibile sereno, disteso e conciliante; non sottolineando in alcun modo il “disturbo” del figlio, anzi, se necessario, minimizzandolo, quasi ignorandolo.
Altro aspetto è quello di mantenere un equilibrio corretto fra l´eccessiva libertà e l´eccessiva protezione lasciata al ragazzo; è molto importante che egli non si senta “non capace di” ma che sia anzi valorizzato chiedendogli di svolgere il suo dovere per quanto gli compete, passandogli il messaggio che è in grado di farlo con autonomia.
Un consiglio pratico ed utile è quello di annotare, naturalmente senza che il bambino se ne accorga, una sorta di “diario” dei tic, registrando i momenti in cui si manifestano, se sono legati a particolari situazioni o stati d´animo e che tipo di eventuale evoluzione seguono nel tempo. Ciò è estremamente utile anche per capire il comportamento corretto da adottare di fronte alle diverse situazioni.
In sintesi, come in ogni altra vicenda riguardante i nostri figli, anche nel caso dei tic nervosi la carta vincente è l´equilibrio ed il buon senso: evitare eccessivi allarmismi mantenendo nel contempo attenzione e capacità di osservazione e di ascolto; rivolgersi agli specialisti per verificare le circostanze e seguirne i consigli; ma soprattutto “stare” con i ragazzi, facendo sentire loro che, qualunque difficoltà stiano affrontando, sono voluti bene per quello che sono, senza pretese e senza sconti.