Jobs Act: ecco cosa cambierà per le mamme lavoratrici

Jobs Act: ecco cosa cambierà per le mamme lavoratrici

La riforma del lavoro avviata con il Jobs Act sta apportando importanti cambiamenti delle indennità di maternità e nel congedo parentale per madri e padri

Tra mille polemiche e trascinandosi dietro una lunga scia di proteste, è stata approvata la tanto discussa riforma del lavoro del Governo Renzi, il cosiddetto “Jobs Act”. Al suo interno ci sono molte novità per le donne e le mamme lavoratrici. Da mamma lavoratrice sono andata subito a leggere attentamente la nuova riforma per capire cosa cambierà e quali saranno i vantaggi – se ci saranno – per noi mamme e come fare per usufruirne.

 

La novità che subito salta all’occhio riguarda il congedo parentale che potrà essere richiesto fino ai 6 anni del bambino (prima il limite era di tre anni) con una retribuzione pari al 30% dello stipendio. I permessi non retribuiti, invece, potranno essere richiesti fino a 12 anni del figlio, anziché 8 come oggi. Altra novità riguarda il fatto che le lavoratrici dipendenti potranno scegliere il part- time al 50% in luogo del congedo parentale.

Tali norme sono estese anche alle lavoratrici autonome, le lavoratrici dell’agricoltura e vengono equiparati i figli adottivi a quelli naturali. Le lavoratrici autonome, iscritte alla gestione separata dell’Inps, potranno assentarsi dal lavoro per 5 mesi con un assegno pagato. Per quanto riguarda il congedo di paternità, invece, il padre libero professionista potrà goderne solo se non ne gode già la madre.

Altra importante novità per le mamme lavoratrici riguarda il telelavoro. Il decreto licenziato dal Consiglio dei Ministri, infatti, prevede dei benefici fiscali per i datori di lavoro che ne fanno uso per rispondere alle esigenze di cure parentali dei propri dipendenti. Insomma, con questa norma dovrebbe essere più facile per noi mamme ottenere dai datori di lavoro la possibilità di lavorare da casa. Importante per noi, donne in generale, infine, è la norma sulla violenza di genere. Il decreto prevede la possibilità di richiedere un congedo di tre mesi retribuito con stipendio intero per le lavoratrici vittime di violenze di genere. Una norma molto importante che cerca di affrontare con un atto concreto un’emergenza – la violenza sulle donne – purtroppo sempre più all’ordine del giorno.