L´ibuprofene aumenta il rischio di aborto

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Studi pubblicati all´estero lanciano l´allarme sui più comuni analgesici

Secondo uno studio pubblicato sul Canadian Medical Association Journal, assumere ibuprofene, principio attivo di moltissimi analgesici, durante il periodo gestazionale può portare a raddoppiare il rischio di aborto. Così come l´assunzione di farmaci a base di acido acetilsalicilico, ketoprofene o naproxene.

Durante i nove mesi di gravidanza, solitamente, le gestanti riducono al minimo l´utilizzo di farmaci di qualsiasi tipologia se non in casi prettamente necessari.

Gli autori dello studio hanno osservato che su 4.700 donne andate incontro ad aborto, una su 13 aveva seguito una terapia con un farmaco antinfiammatorio non-steroideo. Già altri studi avevano evidenziato come l´uso di ibuprofene e simili, specialmente nel primo o nel terzo trimestre di gravidanza, potesse generare dei rischi.

 

Dalla Gran Bretagna arriva infatti un´altra conferma: secondo i risultati di una ricerca pubblicata sul British Medical Journal e condotta in Danimarca, durante le prime settimane di gravidanza è meglio non assumere farmaci, specialmente se si tratta di analgesici o anti-infiammatori. Tale ricerca ha evidenziato come il rischio di aborto è addirittura sette volte maggiore rispetto alla norma, se tali farmaci si ingeriscono nel primo trimestre (tra le oltre 4.000 donne che hanno visto interrompere la gravidanza entro la quinta settimana, una gran parte aveva assunto nei primi mesi  proprio analgesici a base di ibuprofene, acido acetilsalicilico, ketoprofene o naproxene).