Prevenire malattie croniche con la dieta in gravidanza

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Il ruolo fondamentale del cibo per la salute del neonato

Mai sentito parlare dell’origine fetale delle malattie croniche dell’età adulta? Studi alla mano, ricercatori e studiosi di tutto il mondo concordano sul fatto che molto dello stato di salute di un adulto si deve alle condizioni che ha vissuto quando era un feto nel grembo della madre. Uno stimolo o un insulto che si verifichi in un periodo dello sviluppo particolarmente delicato potrebbe provocare un effetto negativo permanente sulla struttura e funzione di vari organi e apparati. È stata per esempio riportata l’esistenza di un legame fra basso peso alla nascita – che esprime uno stato di sofferenza in cui si è venuto a trovare il feto durante la vita intrauterina – ed il rischio di malattia coronarica, iperten-sione, obesità, insulinoresistenza nella vita adulta.
Nutrirsi correttamente quando si aspetta un bambino è, infatti, molto importante sia per la salute della futura mamma che per quella del suo bambino. Consigli preziosi e suggerimenti pratici arrivano dai nuovi studi scientifici. Ecco perché la medicina attribuisce un ruolo sempre più importante all’alimentazione in gravidanzae sta lavorando per identificare quali interventi nutrizionali precoci (in gravidanza, durante l’allattamento, nei bambini nelle prime fasi di vita) possano avere un impatto a lungo termine sulla salute. Ma gli studi sono ancora agli albori, come sottolinea Assolatte, che ha compiuto una review delle più recenti ricerche condotte sull’argomento.

Prevenire malattie croniche con la dieta in gravidanza

Al momento l’approccio nutrizionale considerato migliore per affrontare la gravidanza è quello di arrivare al concepimento con un peso salutare perché per le donne obese c’è una più alta possibilità di complicanze durante la gravidanza e il parto, mentre per quelle sottopeso c’è un maggior rischio di partorire pre-termine e di mettere al mondo neonati di basso peso o troppo piccoli per l’età gestazionale.
Altrettanto importante è attenersi a una dieta sana, varia e bilanciata durante la gravidanza, in modo da avere un aumento di peso adeguato, che è “misurato” dalle linee guida statunitensi, utilizzate anche in Italia. In pratica, per scegliere cosa e come mangiare basta seguire le Linee guida – gravidanza fisiologica, emanate nel novembre 2010, dal ministero della Salute e dall’Istituto Superiore di Sanità.
Le raccomandazioni fondamentali sono 3:
• Non esagerare con il cibo. In gravidanza servono solo 300 calorie in più al giorno, che scendono a 150 calorie se, come spesso accade, la gravidanza si accompagna a una diminuzione dell‘attività fisica. A titolo di esempio, 150 calorie sono all’incirca quelle fornite da 100 grammi di frutta fresca e una tazza (g 250) di latte (o yogurt) parzialmente scremati.
• Seguire un’alimentazione varia, che includa abbondanti quantità di frutta e verdura, farinacei (come pane, pasta, riso, patate), alimenti proteici (pesce, carne, legumi), e prodotti caseari (come latte, formaggi e yogurt).
• Assicurarsi i nutrienti di cui si ha un accresciuto bisogno. In gravidanza aumenta il fabbisogno di proteine (6 g in più al giorno), di alcune vitamine (come l’acido folico e la vitamina B1) e di alcuni minerali, come calcio (200-400 mg in più al giorno) e ferro (12 mg in più al giorno).
In gravidanza, quindi, l’alimentazione richiede qualche accorgimento in più rispetto a prima. Dal punto di vista qualitativo questo vale soprattutto per le proteine, il tipo di grassi e alcune vitamine e minerali. Le aumentate richieste proteiche (+ 6 grammi al giorno) possono essere soddisfatte ricorrendo al pesce, alle carni magre, alle uova, al latte, ai formaggi e ai latticini oltre che ai cereali e ai loro derivati che, se non troppo raffinati, contribuiscono anche a prevenire la stipsi, un disturbo frequente in gravidanza.
Tra i minerali, aumentano in particolare i fabbisogni di calcio e di ferro. Riguardo al calcio, alla gestante si raccomanda un apporto giornaliero di 1200 mg (200-400 mg in più rispetto a prima della gravidanza), deve infatti essere soddi-sfatta la necessità, che si verifica soprattutto nel terzo trimestre, di trasferire al feto 200-250 mg di calcio al giorno: in caso di alimentazione inadeguata, saranno le ossa della mamma a privarsene. 1200 mg di calcio non sono pochi, ma possono essere raggiunti consumando ogni giorno almeno 3-4 porzioni di latte e derivati e scegliendo un’acqua minerale ricca di calcio biodisponibile .
Riguardo al ferro, i livelli di assunzione raccomandati pas-sano da 18 a 30 mg al giorno, vengono quindi quasi raddoppiati (per coprirli si ricorre spesso ad integratori specifici). Per le vitamine, particolare impor-tanza assume l’acido folico, il cui valore protettivo nei confronti del rischio di difetti congeniti, in particolare quelli a carico del tubo neurale , è ampiamen-te documentato. Per ridurre questo rischio, si raccomanda alle donne che programmano una gravidanza, o che non ne escludono attivamente la possibilità, di assumere regolarmente almeno 0,4 mg al giorno di acido folico (pari al doppio del livello raccomandato per l’adulto). Per essere efficace l’assunzione deve iniziare almeno un mese prima del concepimento e con-tinuare per tutto il primo trimestre di gravidanza. Aumentano anche i fab-bisogni di altre vitamine come la B1, la B2, la B12. Per quanto riguarda l’acqua, è opportuno che la normale razione giornaliera di 1 litro e mezzo-2 litri sia leggermente aumentata. Tra i grassi da condimento anche per la gestante il migliore in assoluto è l’olio extravergine di oliva. In gravidanza come regola generale è consigliabile astenersi dalle bevande alcoliche.