VIDEOGIOCHI: QUALI, COME, QUANTO?

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VIDEOGIOCHI Al via ieri a Milano il primo appuntamento con il corso realizzato da Nintendo e SPAEE per diffondere un approccio corretto e responsabile all´uso dei videogiochi dall´età scolare all´adolescenza

realizzato in collaborazione tra SPAEE, Servizio di Psicologia dell’Apprendimento e dell’Educazione dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, e Nintendo.

VIDEOGIOCHI: QUALI, COME, QUANTO?

Come abbiamo già accennato qualche giorno fa  si tratta di un progetto pilota dedicato ai genitori, in particolare alle mamme, iniziato da Milano e che toccherà altre città italiane. L’obiettivo è quello di diffondere un approccio corretto e responsabile all’uso dei videogiochi, 
realtà importante nella vita dei ragazzi di oggi.
Abbiamo avuto occasione di incontrare la professoressa Manuela Cantoia, docente di Psicologia Generale dell’Università Cattolica ed esperto SPAEE – Servizio di Psicologia dell’Apprendimento e dell’Educazione, relatore di questo corso e, durante il colloquio sono emersi molti spunti interessanti che spesso, nella società di oggi, vengono sottovalutati quando si parla di videogiochi e del loro rapporto con bambini e ragazzi pre-adolescenti.

VIDEOGIOCHI: QUALI, COME, QUANTO?

La Professoressa Cantoia ha illustrato i pro e i contro, le paure e i dubbi dietro l’utilizzo della console Nintendo DS e della nuova Nintendo 3DS,  i criteri di valutazione per la selezione dei giochi più adatti, con l’obiettivo di far conoscere alle mamme di oggi i linguaggi dei giochi contemporanei e di rafforzare la comunicazione con i figli, con una partecipazione più attiva. Tutti argomenti che vengono ripresi durante ciascusa sessione del corso.
I videogiochi divertono e catturano grandi e piccoli: in Italia il loro mercato supera le vendite di libri e film. Si dice e si scrive molto sui videogiochi, spesso per partito preso, ma realisticamente oggi la questione non può più essere posta nei termini “videogiochi: sì o no?”, la vera urgenza sul piano educativo riguarda piuttosto il tema “videogiochi: quali, come, quanto?”.

VIDEOGIOCHI: QUALI, COME, QUANTO?

Nella maggior parte dei casi, infatti, il problema non è nel gioco in sé, quanto nelle modalità e nei tempi di fruizione: i genitori non possono subire passivamente né limitarsi a vietarne l’uso, devono piuttosto cercare dipercorrere la strada dell’educazione al senso critico e all’autoregolazione” – afferma la prof.ssa Manuela Cantoia – “La ricerca conferma che con modalità e tempi di gioco adeguati, attraverso i videogiochi si possono acquisire diverse abilità utili nella vita di tutti i giorni e anche a scuola. Tuttavia, soprattutto quando si parla di bambini e ragazzi, oltre agli aspetti cognitivi e comportamentali, si devono considerare le emozioni e le relazioni sociali. Quali sono le potenzialità e gli accorgimenti? Quali i “campanelli d’allarme?”.
Il progetto proposto da SPAEE e Nintendo mira a diffondere una cultura del videogiocare consapevole,offrendo ai genitori strumenti per intervenire sia sul piano psico-pedagogico, sia su quello tecnico.

VIDEOGIOCHI: QUALI, COME, QUANTO?

Solo conoscendo bene gli strumenti e i videogiochi che bambini e ragazzi utilizzano quotidianamente si può imparare a distinguerne le diverse tipologie, a fare chiarezza sui loro effetti; a fare acquisti mirati e sicuri, selezionando i prodotti più adatti ai propri figli – anche in conformità alle regolamentazioni europee del PEGI. Conoscere i videogiochi è il primo passo per capire e, perché no, condividere l’interesse e la passione dei propri figli.
Il videogioco è un’attività tra le molte che possono occupare il tempo libero dei ragazzi; nasce per lo svago, ma se vissuto in modo corretto, può diventare una stimolante occasione di crescita per tutta la famiglia.