CARAFFE FILTRANTI SOTTO INCHIESTA

CARAFFE FILTRANTI SOTTO INCHIESTA

Comunicati gli esiti della perizia: «Le brocche trasformano calcio e magnesio in sodio e potassio»

Da diverso tempo rappresentano un aiuto domestico non indifferente. Da quanto hanno fatto il loro ingresso sul mercato moltissime famiglie le hanno “adottate” per evitare di caricarsi di bottiglie durante la spesa al supermercato. Le caraffe filtranti filtrano l´acqua del rubinetto di casa a un costo contenuto e sono quindi belle e comodo.

 

Purtroppo però, da una perizia disposta dalla procura di Torino, ora emerge che non sono così sicure e salutari come da sempre cercano di far credere i produttori. Soprattutto per diabetici, ipertesi, cardiopatici e nefropatici sono addirittura “pericolose” perche´ trasformano calcio e magnesio in sodio e potassio. Alcuni dei produttori sono gia´ nel registro degli indagati. Il pm Raffaele Guariniello ha trasmesso gli atti al Ministero della Salute. La consulenza ha riguardato 10 tipologie diverse di caraffe, di produzione italiana ed estera.

Le caraffe funzionano in modo semplice: vanno riempite con acqua del rubinetto che, passando attraverso un´apposita cartuccia filtrante viene “trattata” per migliorarne la qualità.
Dall´indagine emerge però che queste brocche trasformano calcio e magnesio in sodio e potassio, soprattutto nei primi litri di acqua erogata dopo l´installazione del nuovo filtro. Un dettaglio non indifferente per chi deve fare diete iposodiche. Sette caraffe su dieci rilasciano, invece, tracce di sali d´argento, presenti nei filtri, e di ioni di ammonio, anche in questo caso nella prima acqua erogata dopo l´installazione del filtro. Per quanto riguarda invece la carica batterica, quattro caraffe su dieci garantiscono la completa durata del filtro; tre presentano valori fuori norma a fine filtro e tre già a metà della sua durata.