Conservazione cordone ombelicale o donazione?

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Conservazione cordone ombelicale: per non sprecare una risorsa così importante come il sangue cordonale, le vie che una coppia in attesa può intraprendere sono due: quella della conservazione privata e quella della donazione del cordone ombelicale al servizio pubblico nazionale. Ecco le differenze

Non tutti ancora sanno che le cellule staminali presenti nel cordone ombelicale di ogni bambino che viene al mondo possono essere importantissime per ognuno di noi. Esse sono infatti oggetto di studio in ambito clinico, e possono già essere utilizzate per trattare alcune gravi malattie.
DUE REALTA´ A CONFRONTO

Conservazione cordone ombelicale o donazione?

Per non sprecare una risorsa così importante come è il sangue cordonale, le vie che una coppia in attesa può intraprendere sono due: quella della conservazione cordone ombelicale privata e quella della donazione del cordone ombelicale al servizio pubblico nazionale. Va detto innanzitutto che entrambe le vie sono meritevoli  e che la scelta è del tutto soggettiva.
Una coppia di futuri genitori che opta per la donazione delle cellule cordonali deve sapere che questa scelta comporta un “passaggio di proprietà” delle staminali prelevate, che non apparterranno più al donatore, ma bensì alla comunità.
BANCHE PUBBLICHE

Conservazione cordone ombelicale o donazione?

In questo caso Il campione, prelevato al momento della nascita, dovrebbe essere conservato in una della strutture pubbliche presenti nel nostro Paese, inserito nella banca dati nazionale e disponibile in caso di riscontrata compatibilità con un paziente in attesa di trapianto. Le cellule cordonali, in pratica, sono a disposizione esclusivamente per eventuali trapianti allogenici, a meno che durante la gravidanza siano stati riscontrati rischi per il nascituro di contrarre patologie di origine genetica [1].
Le biobanche pubbliche, ben 19 sparse in tutta la penisola, mostrano però dati sconfortanti: su oltre 22mila unità prelevate nel 2011, quelle effettivamente conservate sono soltanto 3.142 [2]. Numeri sconfortanti, se si considera che in Italia le nascite annue sono circa 550mila [3].
BANCHE PRIVATE
Un altro tipo di soluzione è quella proposta dalle banche private. In questo caso le staminali conservate ( o meglio il sangue cordonale) sono di piena proprietà della famiglia del piccolo donatore, disponibili all’occorrenza per trapianti autologhi, nel caso in cui le cellule vengano infuse del bimbo che le ha generate, o per trapianti allogenici intrafamiliari, se il ricevente è un membro della famiglia.
La conservazione cordone ombelilcale, spesso male interpretata e mal definita, ha in realtà ottenuto molti risultati positivi. Un caso significativo è quello di una bimba tedesca colpita da leucemia linfoblastica acuta [4], sottoposta a soli tre anni a un trapianto di cellule cordonali autologhe. Oggi, trascorsi sei circa sei anni dall’intervento, la ragazzina gode di buona salute e conduce una vita praticamente normale.
Per maggiori informazioni: www.sorgente.com
Note:
1. Disposizione del Decreto Ministeriale disposto dal Ministero della Salute (18 Novembre 2009).
2. Report 2011 riportato dal CNS (Centro Nazionale Sangue).

3. Dati riportati dall’Istat.

4. Clicca qui per scaricare il documento.

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