Disidratazione: quali i rischi per la salute

Disidratazione: quali i rischi per la salute

Otto bicchieri di acqua al giorno garantiscono il miglior rendimento metabolico e assicurano l’idratazione ottimale

La disidratazione è uno stato patologico che si instaura quando la quantità di acqua assunta è inferiore alla quantità di acqua persa attraverso la sudorazione e le urine o altri stati patologici che innalzano la perdita di liquidi come febbre, diarrea e vomito. La disidratazione si manifesta attraverso alcuni sintomi principali, suddivisi in soggettivi e oggettivi:
• soggettivi: sete, astenia, fiacchezza/debolezza, vertigini, ansia e palpitazioni;
• oggettivi: ipotensione, affaticamento, diminuzione del volume plasmatico, torpore e sonnolenza, concentrazione degli elettroliti, pelle e mucose asciutte.
Possono risultare gravi per l’organismo umano bilanci idrici anche moderatamente negativi: con una diminuzione del 5% si hanno crampi; una diminuzione del 7% del peso del corpo può provocare allucinazioni e perdita di coscienza. Perdite idriche vicine al 20% risultano incompatibili con la vita. Come principio di carattere generale, si può affermare che una corretta idratazione
è fondamentale per il naturale svolgimento delle reazioni biochimiche e dei processi fisiologici
che ci assicurano la vita.

DIsidratazione: quali i rischi per la salute

Bere adeguatamente, quindi, è una strategia importante per prevenire diverse malattie e disturbi. Non esiste funzione nel nostro organismo che non richieda la presenza di acqua.
La maggior parte delle persone, però, non beve abbastanza perché percepisce l’importanza del ricambio dei liquidi e non conosce gli straordinari effetti che il corretto bilancio idrico può avere sul nostro organismo. Per mantenere una buona idratazione è opportuno bere frequentemente prestando attenzione al segnale della sete. L´eccessiva sudorazione in un clima caldo fa perdere sali, ma soprattutto acqua, e la disidratazione che ne può conseguire è un grave pericolo per la salute.
Bere tanta acqua: come e quando!
Chiarita l’importanza di una corretta introduzione di liquidi durante la giornata, la regola del quando bere è molto semplice: bere spesso e a piccoli sorsi. E’ stato stimato che otto bicchieri d’acqua al giorno garantiscono il miglior rendimento metabolico e assicurano l’idratazione ottimale e il corretto smaltimento delle tossine in eccesso. Semplificando le formule, l’organismo necessita giornalmente di circa 2 litri e mezzo di acqua in condizioni di riposo. Per coprire questo fabbisogno la raccomandazione è quella di bere circa 1,5 litri di acqua nelle 24 ore, tenendo conto dell’età, del tipo di attività fisica, delle caratteristiche bio-antropologiche dei diversi soggetti e delle condizioni climatiche.

DIsidratazione: quali i rischi per la salute

Bere è una necessità per tutti, ma in alcune categorie di persone è indispensabile prestare ancora più attenzione alla modalità e quantità di acqua assunta. A causa della maggior percentuale di acqua corporea e per il più veloce turnover, i bambini sono molto a rischio di disidratazione, soprattutto i neonati. In generale i bambini devono bere di più perché l’acqua ha un ruolo essenziale nello sviluppo del loro organismo. Dal momento che il loro senso della sete non è sviluppato quanto quello degli adulti, è particolarmente importante controllare la quantità di liquidi e la frequenza con cui bevono.
E’ necessario che i genitori incoraggino i figli a bere a casa e lo stesso devono fare gli insegnanti a scuola promuovendo il consumo di acqua durante tutte le ore del giorno.
Anche nella vita di una donna esistono delle fasi in cui si fa particolarmente pressante la necessità di una corretta idratazione. Pubertà, gravidanza, allattamento e menopausa sono sicuramente i periodi più rappresentativi da questo punto di vista, e proprio in queste fasi una corretta idratazione può divenire uno strumento per la prevenzione di alcune patologie.
Fonte: Atti dell´incontro “Sense of Hydratation” organizzato dal Gruppo Sanpellegrino.