Finger Food all´Affogato di Sabbionara

Finger Food all´Affogato di Sabbionara

Un formaggio che sa di vino

Prodotto con latte vaccino crudo, l’Affogato di Sabbionara nasce nella bassa Vallagarina, una valle immersa in un paesaggio dove il tempo sembra essersi fermato, dove la presenza tutt’oggi di forti e castelli risalenti al XIX secolo, rende più viva la tradizione del territorio aviense. Dopo una prima stagionatura che va dai 3 ai 6 mesi, il formaggio viene completamente immerso nel vino Enantio per 15-20 giorni e tenuto ad una temperatura costante di 25°C. Durante questo periodo, per ottenere un perfetto ed uniforme assorbimento del vino, le forme vengono quotidianamente rivoltate così da garantire l’omogeneità del sapore. Tratto distintivo dell’Affogato di Sabbionara è senza dubbio la caratterista crosta opaca e violacea dal delicato profumo fruttato che ringiovanisce ed affina questo formaggio, le cui forme hanno un peso variabile dai 7 ai 12kg, e che si caratterizza per una pasta compatta ma particolarmente morbida. Un gusto deciso che può arrivare, con il proseguimento della stagionatura, anche al leggermente piccante.

 

Finger Food all’Affogato di Sabbionara

Ingredienti per 4 persone:
– 400g di Affogato di Sabbionara
– 50g di granella di nocciole
– 50g di Trentingrana grattugiato,
– 50g di pistacchi tritati, 100g di marmellata
  di mela Golden Delicious Melinda.
Preparazione:
Tagliare l’Affogato di Sabbionara a dadi di 4cm. Disporre in 3 ciotoline la granella di nocciole, il Trentingrana grattugiato e i pistacchi tritati. Con l’aiuto di una forchetta, infilzare il dado dell’Affogato di Sabbionara, intingere nella marmellata, scolare e rotolare in una delle ciotole a vostro piacere, avendo cura che la copertura aderisca bene al dado di formaggio.
Guarnire con la buccia dell’Affogato di Sabbionara tagliata a listarelle. Si consiglia per un aperitivo prima di cena.
L’Affogato di Sabbionara è prodotto dal Caseificio Sociale di Sabbionara che festeggia quest’anno il suo centenario, celebrando un secolo di storia dell’arte casearia, candidandolo a pieno titolo all’annotazione sul “Registro nazionale delle imprese storiche italiane”.