La leggenda del re pescatore

La leggenda del re pescatore

In TV il film diretto da Terry Gilliam

Studio Universal porta sul piccolo schermo “La Leggenda del Re Pescatore”, il pluripremiato film del 1991 diretto da Terry Gilliam. Attraverso testimonianze e immagini di repertorio il Canale racconta i retroscena di uno dei lavori nati dal talento immaginifico di Gilliam.
L’appuntamento è per giovedì 24 febbraio, alle ore 23.00, all’interno di “1 Film 1 Storia”, il tradizionale spazio mensile dedicato alla scoperta della realtà che sta alla base della fiction cinematografica.

La leggenda del re pescatore.

Trama
Sconvolto dalla morte violenta della moglie, un professore di storia medievale si fa barbone alla deriva e va alla ricerca del Santo Graal tra i grattacieli di New York. L´aiuta un disc-jockey che si sente indirettamente responsabile della sua disgrazia. Un quartetto d´interpreti eccellenti fanno parte del cast: tra tutti Robin Williams e Mercedes Ruehl (quest’ultima Premio Oscar come miglior attrice non protagonista). Alla 48ª Mostra internazionale d´arte cinematografica di Venezia il film ottiene il Premio Speciale per la regia.
1 FILM 1 STORIA: Corre l’anno 1991 quando il visionario regista Terry Gilliam decide di raccontare in una chiave eccentrica la leggenda del Re Pescatore e il mito del Santo Graal. «Noi abbiamo un filone che spiega il Graal in chiave cristiana, – racconta Franco Cardini, storico e saggista italiano – quindi il Graal non è un mito ma è una reliquia. E’ la reliquia dell’ultima cena che poi fu presa da un personaggio del Vangelo, Giuseppe d’Arimatea, portata sul Calvario e servì a raccogliere il sangue del Cristo che colava dalla Croce.»

La leggenda del re pescatore.

Tuttavia il Graal raccontato nel film sembra più legato a delle origini magiche, è un oggetto che dà ricchezza anche perché non si esaurisce mai.
Storicamente il Graal appare per la prima volta in un poema del XII secolo, “Perceval ou Le Conte du Graal” di Chrétien de Troyes: educatore del giovane Perceval è Re Artù, figura centrale della letteratura cortese e cavalleresca.
Da allora fino alla fine del Cinquecento moltissimi romanzi riprenderanno questo tema.
Rielaborazioni che giungono fino al molo Sud di New York dove Parry si imbatte per la prima volta in Jack. Un incontro drammatico che ricorda da vicino quello di Perceval con un altro grande protagonista del poema di Chrétien e della leggenda graalica: il Re Pescatore, che ritroviamo nel film di Gilliam.
«C’è un rapporto di sdoppiamento e di ambivalenza del professore e dell’eletto esattamente come accade nella tradizione graalica medievale. – continua Franco Cardini – Il simbolo più grande del Re Pescatore è infatti proprio la possibilità dell’uomo di redimersi. »
Dopo “Monty Python and the Holy Grail”, con “La Leggenda del Re Pescatore” Terry Gilliam utilizza l’escamotage del racconto graalico rivisto sotto il prisma di un uomo dalla coscienza alterata.